TAGLI NEL LEGNO. Tavolini in legno di cedro autocostruiti. Il tempo della materia, il tempo del lavoro. Il tronco di un albero racconta il suo passato, il trascorrere degli anni, il passaggio delle stagioni piovose e di quelle secche, che hanno lasciato il loro segno con precisione naturale. Confrontarsi con il legno significa vivere la dimensione del tempo, che diventa strumento di conoscenza. La fatica è un mezzo per entrare in relazione con la materia, per sentire la massa. Solo la segatura che si accumula è misura del tempo, della massa, del lavoro fisico, mentre il profumo del cedro riempie lo spazio e i pensieri. La geometria della materia e la geometria dell’oggetto. L’idea di oggetto cerca una sintonia con la pianta e con la sua forma unica. I tagli intersecano il tronco con inclinazioni diverse, scoprendo delle linee di venatura prima invisibili. La venatura non è sulla superficie, ma è la materia stessa, in tutta la sua profondità. C’è una parte dell’oggetto che non si può vedere e che attrae, e induce alla contemplazione. Lo sguardo non si ferma sulla superficie, ma sente e tocca quello che non vede. Il volume dell’oggetto è estratto dalla massa del legno, e continua a raccontare il tempo, il lavoro, la materia, la forma.
Progetto presentato a Design Market, a cura di Giulio Cappellini. Abitare il Tempo, Verona, 21 – 23/10/2012.
/// TAGLI NEL LEGNO. Self-produced cedar wood easy tables. A time for matter, a time for work. A tree trunk shows its own history, the passing of time, the traces of rainy seasons and droughts that leave their mark with natural precision. Working with wood means experiencing a time dimension, that becomes a way of learning. Physical labor is a way to build a relationship with matter, to feel its mass. The accumulating sawdust is the only measure of time, mass, energy spent, whilst the cedar wood fills the space and our thoughts with its scent. The geometry of matter and the geometry of the object.
The idea of an object seeks a kinship with the plant and its unique form. The cuts divide the trunk from different angles, revealing hitherto invisible rings. Rings aren’t superficial, they are matter itself, in all its depth. There is a part of the object which cannot be seen: seeking it induces contemplation. The gaze doesn’t stop at the surface, rather it feels and touches what it doesn’t behold. The volume of the object is extracted from the wooden mass and continues to speak of time, labor, matter and form.
Project exhibited at Design Market, curated by Giulio Cappellini. Abitare il Tempo, Verona, 21 – 23/10/2012.